Consumatori, Patrizia Polliotto (Unc): “Disservizi e ritardi nei voli, come cautelarsi”

“Disservizi nei voli aerei? Ecco come comportarsi”. Lo chiarisce l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, stante il periodo caldo in tema di trasferte estive.

“La normativa europea (Regolamento CE n. 261/2004) è molto chiara e prevede una dettagliata tutela per il passeggero, sia che si tratti di una vacanza che di un viaggio di lavoro (nel caso di pacchetti turistici conviene invece rivolgersi direttamente all’organizzatore del viaggio). Viene comunicato un ritardo nella partenza? Il consiglio è verificare subito che tipo di assistenza a terra spetta. Secondo la normativa, infatti, la compagnia deve offrire un’assistenza che varia in base alla tratta. In sintesi: tratte brevi fino a 1500 km: per attese di 2 o più ore ti spettano gratuitamente bevande e snack oltre all’accesso alla posta elettronica o fax e due telefonate; tratte medie tra 1500 e 3500 km: per attese di 3 o più ore ti spettano gratuitamente bevande e pasti oltre all’accesso alla posta elettronica o fax e due telefonate; tratte lunghe, oltre i 3500 km: per attese di 4 o più ore ti spettano gratuitamente bevande e pasti oltre all’accesso alla posta elettronica o fax e due telefonate”, approfondisce il noto legale.

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Testimonianza Facile Energy e il contratto per la luce mai richiesto

L’incubo è partito (subdolo) a febbraio dell’anno scorso.
Al tempo pareva nulla. Una telefonata all’apparenza
innocua: «Avete cambiato gestore dell’energia elettrica? A
noi risulta una vostra disdetta, con tanto di contratto
firmato. Vi riprenderemo come clienti dal 1º aprile» . Tra
febbraio e aprile però ci sta marzo, e proprio quello sarebbe
il mese in cui la famiglia Cagliari di Pinerolo avrebbe
lasciato EniPlenitude per affidarsi ad altro (fino ad allora
ignoto) gestore.

Articolo Eco del Chisone – Facile Energy

Consumatori (Unc Piemonte): “Attenti alle effrazioni agli usci di casa con acido nella serratura”

È un metodo nuovo e pericoloso, quello dell’acido nella serratura, usato da circa un anno anche in Italia per compiere furti in casa.  L’estate è da sempre il periodo preferito dai ladri d’appartamento, con le città vuote e le case lasciate incustodite dai proprietari che vanno in vacanza. Ora i soliti accorgimenti sembrano non bastare più e neanche le porte blindate riescono a fermare i malviventi.

I ladri utilizzano una sostanza chimica potentissima fatta con acido nitrico, che viene spruzzata con una siringa nella serratura della porta di casa. La sostanza scioglie letteralmente gli ingranaggi della serratura, che da quel momento si può aprire usando anche solo un cacciavite. 

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UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI PIEMONTE: “UN ESPOSTO CONTRO IL DEGRADO DEI PORTICI DI CORSO VINZAGLIO E DINTORNI”

Numerose sono le segnalazioni pervenute agli sportelli della sede di Torino dell’Unione Nazionale Consumatori Piemonte da parte di negozianti, professionisti e residenti che da parecchi anni combattono contro lo stato di degrado che sta colpendo principalmente la Circoscrizione I – zona Centro tra Corso Vittorio Emanuele II e Corso Vinzaglio, ma che riguarda tutto il circondario.
I portici della zona sono diventati rifugio stabile per sbandati e gente che non ha il minimo rispetto del bene comune, delle persone e della proprietà privata; mendicanti che stazionano di fronte alle vetrine dei negozi delle attività commerciali anche durante tutta la giornata, arrecando disturbo ai passanti, oltre al racket dei parcheggi.

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Compagnie aeree e vacanze estive: come comportarsi

Lo spiega la Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Occhi bene aperti in estate su compagnie aeree e bagaglio a mano. Un tema e un rapporto sul quale, purtroppo, vista la varietà delle regole imposte dalle diverse compagnie, esiste una pluralità di casi con cui confrontarsi.

“E’ bene sapere che un settore così regolamentato comporta comunque delle potenziali sorprese. La situazione appare decisamente ancora più confusa, visto che un orientamento dato dalla Corte Europea di Giustizia è quotidianamente sconfessato dalle compagnie. Senza dire che talvolta accade che, nonostante tutti abbiano il posto assicurato, chi sale per ultimo non è più sicuro di trovare spazio nelle cappelliere per il proprio bagaglio a mano. Così, chi è più rilassato (e rimane seduto fino all’ultimo per imbarcarsi quando la fila è ormai finita) corre il rischio che il proprio bagaglio a mano sia imbarcato nella stiva. La cosa è gratuita, per la gran parte delle compagnie, ma significa separarsi dai propri effetti personali per la durata del volo, e soprattutto perdere tempo all’arrivo aspettando che i bagagli della stiva arrivino sui nastri all’aeroporto di arrivo”

Lo spiega Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.

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Prodotti difettosi, come far valere la garanzia anche senza lo scontrino

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Può capitare di comprare un prodotto difettoso, di voler far valere la garanzia ma di rendersi conto che lo scontrino è oramai scolorito o addirittura andato perso. Ecco, a molti, in questo caso, l’unico scenario possibile sembra essere quello di recarsi in negozio e implorare il venditore di riconoscere la garanzia nonostante la mancanza dello scontrino, per poi alla fine rimanere delusi dalla classica risposta del venditore “niente scontrino, niente garanzia”. In realtà sappiate che le cose stanno diversamente!

Per esercitare il diritto di garanzia nei confronti del venditore, il Codice del consumo (art. 128 e seguenti) considera sufficiente dimostrare di aver acquistato il prodotto presso il rivenditore a cui il consumatore si rivolge, non oltre due anni dalla consegna del prodotto (un anno per acquisti con fattura). Il Codice del consumo, quindi, non fa espresso riferimento all’esibizione dello scontrino come requisito necessario per l’esercizio del diritto di garanzia, ma richiede semplicemente di dimostrare la data dell’acquisto.

La giurisprudenza afferma che il consumatore, per dimostrare l’acquisto, possa utilizzare anche mezzi probatori documentali o orali (diversi dallo scontrino) che consentano di dimostrare che il bene sia stato acquistato presso il rivenditore e in data certa. Per fare degli esempi si possono utilizzare: le ricevute di bancomat o carta di credito, la testimonianza di una persona presente al momento dell’acquisto, il libretto di garanzia firmato dal venditore, la registrazione dell’acquisto sulla carta fedeltà etc.

Ecco allora quando ci troviamo in negozio ricordiamoci che non c’è scusa che tenga: non hanno nessun valore il rifiuto verbale dell’addetto alle vendite, la presenza di una clausola contenuta nel contratto d’acquisto o nelle condizioni di vendita limitativa dell’esercizio del diritto di garanzia, l’esibizione di un cartello in negozio che obbliga a presentare lo scontrino e altre situazioni simili.

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CONSUMATORI, POLLIOTTO (UNC): “ACCESSO LIBERO AL MARE DIRITTO DI CITTADINI E CONSUMATORI”

Lo spiega la Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Estate, tempo di vacanze e di…chiarimenti per vacanze serene e sicure. “L’accesso al mare rientra tra i principali diritti dei consumatori in spiaggia in quanto dovrebbe essere libero e gratuito: gli stabilimenti balneari dovrebbero consentire l’accesso e transito gratuito per il raggiungimento della battigia, anche al fine della balneazione, ma alcuni gestori furbetti provano a far pagare l’accesso ai bagnanti che vogliono raggiungere la riva, o semplicemente transitare”. Lo rende noto Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.
“Si tratta di un vero e proprio abuso che non tiene conto del fatto che la spiaggia è un bene pubblico, appartiene al demanio anche se è data in concessione agli stabilimenti balneari. Impedirne l’accesso o chiedere un pagamento è quindi una violazione di legge. Se si usufruisce dei servizi messi a disposizioni del lido, come per esempio ombrellone, sdraio, docce e cabina, è normale e corretto che il gestore pretenda il pagamento. Ma chi vuole semplicemente raggiungere il mare per fare un bagno passando dallo stabilimento balneare non deve pagare alcun ticket d’ingresso”, spiega il noto legale.
Che prosegue: “Oltre all’articolo 11 della legge n. 217 del 2011 che prevede “il diritto libero e gratuito di accesso e di fruizione della battigia, anche ai fini di balneazione”, la legge n. 296 del 2006 stabilisce “l’obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione“.
Diverso è il discorso per ombrelloni o sdraio. “La legge garantisce l’accesso e il transito gratuito per il raggiungimento della battigia, ma è meno chiara su quello che accade se mi fermo sulla battigia o a pochi metri di distanza. Infatti, garantisce un generico diritto alla fruizione della battigia non solo ai fini della balneazione (si dice “anche”), ma non chiarisce esattamente cosa si intenda per fruizione, se passeggiare, fermarsi o giocare a palla”, prosegue Patrizia Polliotto.
“Resta il fatto che anche il bagnante, come i titolari degli stabilimenti, devono fare in modo di non impedire agli altri bagnanti l’accesso al mare e il transito per il raggiungimento della battigia. Se, però, possiamo sicuramente affermare che un ombrellone o una sedia sdraio sono certamente ingombranti e ostacolano il transito, diventa più difficile comprendere perché lo sia anche un asciugamano, magari debitamente piegato o dei vestiti ammucchiati”.

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AMBIENTE E CONSUMATORI, POLLIOTTO (UNC): “AL VIA IL BANDO AMBIENTAZIONI IREN 2024”

La Presidente di Unc Piemonte ricorda un’importante opportunità rivolta ai giovani in età compresa tra i 18 e i 26 anni.

“Ambiente e consumatori: un binomio in stretta correlazione che è opportuno promuovere sempre più nei confronti delle giovani generazioni”. Lo rende noto Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.
Per poi proseguire: “Il Comitato Territoriale Iren di Torino, nel quadro delle proprie finalità di realizzazione di iniziative concrete per la sostenibilità ambientale e sociale del territorio, promuove un bando rivolto ai giovani di età compresa tra i 18 e i 26 anni e alle Scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado, finalizzato a selezionare fino ad un massimo di tre progetti inerenti a: il risparmio di risorse energetiche e idriche, la riduzione della produzione di rifiuti, la riduzione della produzione di CO2 e la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, la valorizzazione ambientale del territorio dell’area della Città Metropolitana di Torino”, approfondisce Patrizia Polliotto, da sempre tra i sostenitori di questa importante iniziativa ecosolidale che si ripete ogni anno.
Il bando ha come oggetto la progettazione di strumenti, azioni e attività nei seguenti ambiti: sensibilizzazione ed educazione al risparmio di risorse energetiche, idriche e alla riduzione della produzione di rifiuti (a puro titolo di esempio: campagne informative, strumenti educativi); monitoraggio e valutazione dei consumi energetici, idrici e della produzione di rifiuti solidi urbani e consigli per una loro ottimizzazione (a puro titolo di esempio: modalità di misurazione dei consumi attuali e proposte per consumi intelligenti).

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CONSUMATORI, POLLIOTTO (UNC): “BONUS RISTRUTTURAZIONI 2024, TUTTE LE NOVITÀ PER ACCEDERVI”

La misura pro edilizia spiegata e illustrata dal noto legale torinese, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Il bonus ristrutturazioni si sostanzia in una detrazione dell’Irpef pari al 36 per cento delle spese sostenute da riportare in 10 quote annuali e per un ammontare complessivo non superiore a 48mila euro per ciascuna unità immobiliare. Attualmente, tuttavia, la misura ha subito una variazione al rialzo: per le spese di ristrutturazione sostenute dai cittadini nel periodo che va dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, la percentuale di detrazione prevista è al 50 per cento, per un limite massimo di spesa per unità immobiliare pari a 96mila euro.
“Alla fine del 2024, così come era già stato previsto, la percentuale di detrazione spettante per il bonus ristrutturazioni tornerà dall’attuale 50 per cento al 36 per cento, con il limite massimo di spesa che da 96mila euro tornerà a 48mila euro. Le spese di ristrutturazione sostenute dal 1° gennaio 2028 e fino alla fine del 2033, infatti, potranno essere portate in detrazione Irpef solo nella misura del 30 per cento. I motivi sono legati principalmente al fatto che, proprio in quel periodo, i conti pubblici a causa dello spalma crediti potrebbero risentire maggiormente le detrazioni derivanti del Superbonus edilizio”, spiega Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima e più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.
Gli interventi più sostanziosi dell’emendamento del governo interessano tuttavia il Superbonus. Più nello specifico si interviene in maniera retroattiva sulla ripartizione delle spese legate al Superbonus sostenute nel 2024, le quali vengono spalmate su dieci quote annuali.

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Il caro benzina sarà un salasso «Vale 1.500 euro in più a famiglia»

Ben 1.500 euro di spese in più rispetto all’anno scorso: è l’impat-to che il caro-carburanti e l’aumento dei costi legati alla mobilità produrrà nel bilancio delle famiglie pie-montesi nel 2024. E’ il cal-colo fatto in uno studio specifico da Patrizia Pol-botto, presidente del co-mitato regionale dell’Unione nazionale consumatori. «Il costo dei carburanti è lievitato di ol-tre il 13% nell’ultimo me-se, anche a causa di un aumento medio dell’infla-zione che in Piemonte ha registrato un + 5,5% nel 2023, producendo rincari a cascata». Col risultato che il prezzo del carburan-te al litro si attesta a quota 2 euro e che fare il pieno a un’utilitaria costa circa 80 euro: »Così molte famiglie sono costrette a predilige-re le spese più prioritarie, a discapito di mobilità e tempo libero».